Un mattone per GUA

Michaelrigamonti.it

in collaborazione con
il gruppo Salotto Letterario Virtuale (http://www.facebook.com/groups/SalottoLetterarioVirtuale),
il blog Club Urban Fantasy (http://cluburbanfantasy.blogspot.it/)
e la Fondazione GUA Africa (http://www.gua-africa.org)

PRESENTA:

Un mattone per GUA

Idea, selezione, organizzazione e progettazione a cura di Michael D. Acciaio e Sharee Ef.
Con la partecipazione di Mario Iaquinta e Stefano Muscolino
Un progetto patrocinato dalla fondazione Gua Africa.

1. L’idea:


   Dopo aver valutato molteplici possibilità per la realizzazione di un nuovo progetto, vorremmo mettere la nostra e la vostra creatività non solo a favore di una soddisfazione personale nel creare qualcosa di bello, ma anche di una (forse più grande) soddisfazione nel creare qualcosa di utile.
   In questo momento ci rendiamo conto ovviamente di quanto sia difficile pensare agli altri, quando è già faticoso far quadrare i propri conti. La nostra proposta è quella di realizzare un libro contenente una raccolta di racconti inediti, i cui proventi delle vendite saranno devoluti in beneficenza;
   Oltre ad essere una grande vetrina nazionale per gli autori selezionati, sarà anche un’opportunità internazionale. Infatti l’antologia che realizzeremo verrà tradotta e pubblicata in lingua inglese oltremanica.
   PS: Trovate il bando del Progetto “Un mattone per GUA” in fondo a questo articolo, scaricabile in versione pdf.

2. Il tema:


   Il tema dei racconti sarà strettamente correlato all’associazione alla quale verranno devoluti i ricavati delle vendite. In questo caso si tratterà di Gua Africa, una charity fondata dal musicista Emmanuel Jal che dedica la sua vita a promuovere la risoluzione dei conflitti in corso in Africa. In particolar modo l’associazione opera nel Sud del Sudan dove è nato il suo fondatore, togliendo dalla strada e soprattutto dalle mani della guerra, tutti i bambini coinvolti loro malgrado nei genocidi ancora oggi in atto.
   Coloro che vorranno partecipare quindi, dovranno attenersi a dei contenuti che riguardino l’Africa o comunque quello che può richiamare temi inerenti come la guerra civile, la povertà, gli orfani, i bambini soldato, la mancanza di cibo e acqua, il degrado a cui sono lasciati questi popoli, la mancanza di istruzione, di sanità e via dicendo.
   I racconti potranno essere di qualsiasi genere letterario, tuttavia non saranno accettate opere quali saggi. Tutte le opere dovranno seguire le principali regole minime di buona scrittura.
   Vogliamo riportare una provocazione scritta dallo stesso Emmanuel Jal sulla propria pagina facebook dopo aver parlato con noi del progetto “Un mattone per GUA”. Riporto testualmente:

«Poverty its hell itself, its like a parasite that suck every thing out of you, its thehighest humiliations ,poverty is when you cant afford the basic human needs, food,shelter and clothing, No poor more man will understand or respect law because in thatstate many things arise, a child will still bread because he is hungry , a man will kill toget food on the table, and woman will open her legs to get food for kids, Name it,drug business child soldiers..One time i was force to sin to make a Living and I amsure of the situation arise again i shall do the same thing.. .. please Educate me whatdoes poverty means to you?»

«La povertà è essa stessa l’inferno, è come un parassita che succhia via tutto dite, è la più grande umiliazione, povertà è quando non puoi permetterti di soddisfare i più fondamentali bisogni umani, cibo, rifugio e vestiti. Un uomo povero non rispetterà più la legge perché in quello stato molte cose vengono a galla, un bambino ruberà del pane perché affamato, un uomo ucciderà per avere del cibo in tavola, e una donna aprirà le sue gambe per comprare cibo per i suoi bambini. Chiamalo affari di droga, bambini soldato. Un tempo ero costretto a commettere peccato per poter vivere e sono sicuro che se quella situazione tornasse a galla dovrei fare la stessa cosa. Per favore, istruitemi: cosa significa la povertà per voi?»

3. Gua Africa:


   Gua Africa è stata fondata da Emmanuel Jal, un ex bambino soldato ora stimato artista a livello mondiale. La parola “Gua” significa “pace” in Nuer, una lingua tribale parlata nel Sud del Sudan. La missione di Gua Africa è quella di lavorare e collaborare con le persone, le famiglie e le comunità in modo da aiutarle a superare gli effetti della guerra e della povertà. I loro progetti hanno base sia in Sudan che in Kenya, e mirano a fornire istruzione a bambini e giovani, ai quali altrimenti questa opportunità sarebbe negata.
   Di recente Gua Africa si è distinta utilizzando i proventi delle donazioni per costruire una scuola nel sud del Sudan, ed è da qui che nasce il nome del concorso per aiutarli ulteriormente a portare avanti iniziative di questo genere. Nell’aprile 2008 l’associazione è stata nominata a pieno come ente di beneficenza dal Regno Unito, ottenendo anche la registrazione O.N.G nel Sudan del Sud. Nell’aprile 2011 ha ottenuto la registrazione O.N.G anche in Kenya.
   Due parole sulle O.N.G.
   L’acronimo O.N.G. sta per Organizzazione Non Governativa, un termine ormai molto diffuso che indica una qualsiasi organizzazione o gruppo locale, nazionale o internazionale di cittadini che non sia stato creato da un Governo, cioè che non faccia parte di strutture governative, e che sia impegnato, senza alcuno scopo di lucro, nel settore della solidarietà sociale e della cooperazione allo sviluppo.
   La definizione trova la sua fonte nella legge 49/87 e identifica quelle Organizzazioni che, dopo un’istruttoria molto selettiva, ottengono dal Ministero degli Esteri un riconoscimento di idoneità per la gestione di progetti di cooperazione. I progetti delle ONG hanno come base di partenza il rispetto assoluto dei criteri di giustizia e di equità, i loro campi di intervento sono molto vasti e riguardano, a vari livelli, la politica estera, l’economia, la difesa dei diritti umani, la globalizzazione, la questione del debito estero, le relazioni tra Nord e Sud del mondo, ma, soprattutto, la pace.

   Pur essendo essenzialmente associazioni di volontariato, che impiegano cioè “volontari” in possesso di competenze specifiche e attivi nei paesi in via di sviluppo, le ONG costituiscono una realtà molto diversa dal volontariato comunemente inteso perché la loro struttura operativa è professionalmente finalizzata allo svolgimento delle attività di cooperazione e composta da collaboratori integrati in modo del tutto professionale nell’organizzazione di cui fanno parte. Sono proprio loro il vero patrimonio delle ONG, le Risorse Umane.
   Gli operatori impegnati nei Paesi in via di Sviluppo sono protagonisti e testimoni del dialogo fra Nord e Sud del mondo e incarnano, nel loro lavoro quotidiano, la funzione più specifica e cruciale di ogni ONG, che non si limita ad alleviare le situazioni di povertà, disagio e sofferenza, ma tende a inserirsi e a incidere concretamente nei processi sociali e politici delle comunità in cui opera. Le attività di cooperazione si inseriscono in ciascuna realtà locale che è fatta, in base alle caratteristiche dei diversi Paesi, di relazioni politiche, sociali, economiche e istituzionali a cui si può partecipare solo attraverso il pieno coinvolgimento, la mediazione e il supporto delle comunità locali e delle loro organizzazioni, che di quelle realtà sono parte integrante e ne conoscono, quindi, meglio di chiunque altro, i problemi e le necessità. Ecco perché il lavoro delle ONG è un lavoro di relazione, e le risorse umane delle ONG sono gli operatori italiani e quelli del mondo, di ogni parte del mondo in cui si sceglie di intervenire per cercare di capire e rimuovere le cause che impediscono o frenano lo sviluppo e per favorire un clima di pace e di convivenza sociale che dello sviluppo è pre-requisito essenziale.Testo estratto da www.ongitaliane.org Copyright © 2012

4. Il fondatore:


   Emmanuel Jal è nato nel Sud del Sudan e ha trascorso i primi anni della sua infanzia nel bel mezzo dell’incessante guerra civile in atto. All’età di 7 anni, dopo la morte della madre, fu reclutato come bambino soldato nell’armata dei Ribelli SPLA (Esercito Popolare di Liberazione del Sudan ndr). Sorprendentemente, sopravvisse all’azione in prima linea e riuscì a fuggire insieme ad altri 300 “bambini perduti”, sopportando una traversata di 3 mesi a piedi e senza provviste per raggiungere la salvezza. Uno dei pochi sopravvissuto al viaggio, Emmanuel fu salvato da Emma McCune, una operatrice umanitaria britannica, che lo fece entrare clandestinamente in Kenya e lo iscrisse a scuola per la prima volta. Tragicamente, Emma morì poco dopo in un incidente stradale. Nel corso del tempo Emmanuel cominciò a trovare la guarigione attraverso la chiesa e la musica.
   Una quindicina di anni dopo, Emmanuel intraprende la strada per diventare un artista e, oggi, è un artista di fama mondiale con vari dischi all’attivo tra cui uno da primo posto in classifica. Durante tutto questo, Emmanuel ha lavorato instancabilmente con le Nazioni Unite, Amnesty International e Oxfam per la campagna contro l’impiego di bambini soldato e il commercio illegale di armi. Il suo lavoro con Gua Africa rimane la sua passione predominante. Ne è la dimostrazione la sua decisione di mangiare solo un pasto al giorno per 662 giorni come parte della sua campagna chiamata “Lose to Win” (“perdere per vincere”) fino al raggiungimento della somma necessaria per avviare il progetto Emma Academy.
   Oggi Emmanuel Jal è un noto rapper a livello internazionale, con diversi album all’attivo e autore del romanzo sulla sua esperienza “War Child: A Child Soldier’s Story” (scritto con Megan Lloyd Davies ed edito in Italia da TEA col titolo di “Figlio della guerra”). Dal libro è stato anche tratto un film documentario pluripremiato (http://www.warchildmovie.com/). Gli organizzatori di questa iniziativa sono in contatto diretto e conoscono di persona Emmanuel Jal il quale, anche tramite il suo team, collaborerà attivamente allo sviluppo e alla promozione del progetto, nonché alla divulgazione dell’opera finita.

5. Organizzazione, consegne, regole, suggerimenti:

   Per la parte tecnica vi inviatiamo a fare riferimento al documento in pdf del bando che potete scaricare QUI -> Bando_Un_mattone_per_Gua.

Link utili:

   Sito internet di riferimento del progetto: www.michaelrigamonti.it
   Gruppo di discussione e di riferimento: http://www.facebook.com/groups/SalottoLetterarioVirtuale
   Sito di riferimento dei Gua Africa: www.gua-africa.org
   Siti di Emmanuel Jal: www.emmanuel-jal.webs.com www.emmanueljal.com

9 commenti su “Un mattone per GUA”

  1. When I originally commented I clicked the “Notify me when new comments are added” checkbox and now
    each time a comment is added I get several e-mails with the same comment.
    Is there any way you can remove me from that service?
    Thank you!

  2. Nella dichiarazione da inserire in calce ai racconti, così come scritta nel bando, ci sono alcuni errori.

  3. Buongiorno Michael,
    mi riferivo anche a “in oltre” scritto in modo staccato, o alla conclusione della formulazione, dove ricorre l’espressione [proprietà intellettuale…proprietà].
    Comunque mi scuso, mi rendo conto di aver sollevato un problema che non sussiste davvero; a dire la verità, non lo avrei mai fatto presente in altri casi, mi sono qui permesso in quanto ho notato che tu stesso sei “maniaco” (passami il termine, non è inteso in senso dispregiativo) della corretta forma della scrittura.
    In ogni caso, spedirò a breve il mio racconto e utilizzerò la formula così come scritta nel bando, per uniformità con gli altri partecipanti. Non vorrei trasformare questo spazio riservato ai commenti su GUA in un forum di scrittura ortodossa…
    Scusami ancora e complimenti per l’iniziativa.
    Lorenzo

    1. “Di cui ti scusi”??? Ma magari ci fosse più gente come te, che ti sbatti per inserire sul tuo sito dei poster divertenti e immediati per fare comprendere un po’ di italiano a chi pensa ancora che si scriva col “gl”; tutte cose che se le scuole bocciassero un po’ di più, forse qualcuno le capirebbe prima. Io lo stesso “sbattimento” non ce l’ho, pur avendo un blog, perché so la fatica che si fa a inserire informazioni e a tenerle aggiornate!
      Complimenti per il sito!

  4. Grazie, dato che sono sempre molto impegnato su più fronti è normale lasciare errori qua e là. L’importante è non farne troppi oltre alla volontà di insegnare. MA sono umile e so che peccherò di nuovo 😀
    Grazie per i complimenti.

  5. Pingback: Libri che riscaldano anima e cuore | In Nomine Artis – Il ritrovo degli Artisti

  6. Salve,
    vorrei sapere se cercate nuovi autori per aiutarvi nella beneficenza, fosse così, ne sarei lieta. Mi accontenterei di pochi guadagni pur di aiutare chi ne ha tanto bisogno. Scrivo poesie e thriller e sono in attesa di pubblicare il mio terzo libro, un romanzo: Anima infernale.

    Cari Saluti,
    Michela Buongiorno.

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